lunedì 30 maggio 2011

David Foster Wallace - Il servizio di pulizie in cabina

da Una cosa divertente che non farò mai più, Minimum Fax, 2001, pp. 64-67

In crociera...

[...] ... è l’esperienza delle pulizie in cabina che forse rappresenta l’estremo esempio della stressante volontà di viziarvi, così stravagante che confonde il cervello. [...] ... la cameriera della cabina 1009 non l’ho vista quasi mai, la diafana Petra dagli epicantici occhi da cerbiatto. Ma ho buoni motivi per credere che lei vede me. Perché ogni volta che lascio la cabina per più di mezz’ora, quando torno è tutta di nuovo pulita e spolverata e gli asciugamani ripiegati e il bagno uno specchio. [...]
Garantisco fermamente che un servizio di pulizia invisibile e misterioso è in un certo senso fantastico, incarna appieno le fantasie di ogni sudicione: qualcuno che si materializza, ti disinsudicia la camera e scompare - è come avere una mamma però senza senso di colpa. [...]
Occorre ammettere che nel tipo di viziatura da personalità A della Nadir c'è qualcosa che può fotterti il cervello e che l'invisibile, maniacale donna delle pulizie fornisce l'esempio più chiaro di quanto sia raccapricciante tutto questo. Perché, a pensarci bene, non è esattamente come avere una mamma. Lasciamo perdere il senso di colpa, quanto sia petulante, eccetera: ma una mamma ti pulisce la camera soprattutto perché ti vuole bene - sei tu il centro, sei tu in qualche modo il vero fine delle pulizie. Sulla Nadir, invece, una volta esaurito il senso di novità e di comodità, comincio a scoprire che tutta questa cura fenomenale non ha niente a che fare con me. (Ed è stato particolarmente traumatico rendermi conto che Petra pulisce la cabina 1009 in modo così straordinario semplicemente perché ha l'ordine di fare così, e quindi (è ovvio) non lo fa per me o perché io le piaccio o pensa che non è problema o io essere molto simpatico - infatti mi avrebbe pulito la cabina in modo altrettanto straordinario anche se io fossi stato un coglione - ed è persino possibile che dietro il sorriso pensi davvero che sono un coglione, e se è così cosa succederebbe se io fossi davvero un coglione? – voglio dire, se il viziare, se la gentilezza radicale non sono motivate da un affetto forte e quindi né ti danno la certezza né ti aiutano a rassicurarti che insomma non sei un coglione, quale profondo e significativo valore vuole avere tutta questa condiscendenza e pulizia?)
La sensazione non è molto diversa da quando siete ospiti a casa di qualcuno che fa cose come intrufolarsi la mattina per rifarvi il letto mentre siete sotto la doccia, vi piega i panni sporchi o li mette in lavatrice senza chiedervelo prima, vi svuota il posacenere dopo ogni sigaretta che fumate, eccettera. Per un po', una padrona di casa del genere vi sembra fantastica, e vi sentite curati, apprezzati, rassicurati e degni ecc. Ma dopo un po' cominciate a intuire che la padrona di casa non si comporta così per affetto o riguardo verso di voi ma più semplicemente obbedisce agli imperativi di qualche sua nevrosi personale che ha a che fare con la pulizia domestica e con l'ordine... e questo significa, visto che obiettivo e oggetto finale della pulizia non siete voi quanto la pulizia e l'ordine in sé, che la vostra partenza sarà per lei un sollievo. Significa che viziarvi dal punto di vista igenico, in realtà, è la prova che non vi vuole tra i piedi. La Nadir non ha il tappeto trattato con prodotti specifici e i mobili ricoperti di plastica come li avrebbe una padrona di casa di tipo anale come quella descritta, ma l'aura psicologica è la stessa, e quindi la vostra partenza susciterà lo stesso sollievo.

Nessun commento:

Posta un commento